giovedì 26 agosto 2010

Flo's Corner : Intervista al Presidente Stefano Dellacasa

Parte la stagione agonistica e non tardano ad arrivare le novità per la nostra società. Questa volta non parliamo di nuovi giocatori per la prima squadra o di ragazzi reclutati per le giovanili ma di importanti aggiornamenti nel servizio della comunicazione. Il nostro sito oltre a presentare una veste grafica rinnovata ospiterà il prezioso contributo di Floriana Fazio, insegnante di lettere italiane e giornalista pubblicista ma soprattutto appassionatissima di palla a spicchi. Originaria di Varazze, prima giocatrice poi arbitro infine allenatrice, segue come corrispondente del Secolo XIX le vicende del Riviera Vado Ligure, del Pool Loano ed in generale del basket savonese. Noi del Pool le apriamo un "angolo" del nostro sito dove lei potrà esprimere la sua passione ed aiutare gli affezionati lettori a conoscere meglio i protagonisti della nostra società.
Il primo contributo non poteva non avere come soggetto il nostro Presidentissimo che in un'intervista senza peli sulla lingua parla di sè, della sua passione per il basket ed ovviamente della nostra società!!

Quest’anno festeggia il suo quarantennale nella pallacanestro. Si tratta di Stefano Dellacasa, ora presidente del Pool 2000 Loano, ma in precedenza giocatore dell’Athletic, allenatore a Rapallo (B e A2 femminile, D e C maschile), Loano, Finale, Albenga, poi direttore sportivo sempre ad Albenga, infine, nel 2000, massimo dirigente del ‘neonato’ Pool.

Nato a Genova nel 1959, emigrato per amore a Finale, due figli, un lavoro in campo finanziario, Dellacasa è un personaggio senza peli sulla lingua, per questo non amatissimo nell’ambiente ligure.
Lo abbiamo intervistato approfittando della sua forzata inattività: è fermo ai box, infatti, per la rottura del tendine d’Achille.

A proposito, qual è il suo punto debole?!
“Preferisco non dirlo, qualcuno potrebbe approfittarne….”

Che tipo è Stefano Dellacasa?
“Uno che ha molti amici e nemici, ma penso sia normale nel momento che si fanno determinate scelte. Un mio pregio è la pazienza, ma nello stesso tempo è anche un mio difetto. Sono inoltre molto accondiscendente, forse troppo, per evitare le situazioni forti. Riconosco di essere fissato con l’organizzazione, ma ciò che simpaticamente i miei collaboratori mi affibbiano (telefonate all’alba, fogli excel su cui annotare mensilmente vittorie e sconfitte, controllo delle divise prima delle trasferte, ndr) sono solo delle leggende metropolitane!”

Gioie e delusioni di una vita nella pallacanestro…
“L’ultima gioia è sempre la più grande perché la più viva, quindi dico la promozione in C Dilettanti ottenuta a giugno. La maggior delusione è legata alla ristrettezza mentale di certe persone che ho incontrato, quelle che hanno sempre paura che qualcuno entri nel loro orticello. La nota tesi ligure del ‘maniman’!”

Che rapporto c’è tra lei e il suo staff?
“Ottimo, anche perché cerco di scegliermeli bene i collaboratori…. Sono persone intelligenti e di cui ho stima, che sanno lavorare senza invidie. Arrivano tutti da fuori, come di fuori sono molti giocatori, ma è stata una scelta obbligata: vicino non ho trovato chi avesse una certa mentalità”.

Quale parola le viene da associare ai suoi allenatori?
“Costagliola=entusiasmo, Guarnieri=disciplina, Prati= praticità, Costa=umiltà.

Lunedì scorso, con il raduno della prima squadra, è iniziata ufficialmente la vostra avventura nella C Dilettanti. Prospettive?
“Il roster è formato da molti giovani e per noi ciò è sia una scommessa, sia una prerogativa. Penso che ci aspetti un’annata difficile, dove le partite perse saranno di più di quelle vinte, ma cercheremo di toglierci comunque delle soddisfazioni”.

Ha a disposizione poche righe. Cosa dice?
“Che sono molto soddisfatto del rapporto sempre più intenso che si è creato con il Riviera, la società con cui siamo consociati. Con il presidente Drocchi c’è da tempo sintonia, ma anche con i nuovi arrivi (diesse Bernardi e coach Ghizzinardi ndr) si è instaurata una larga intesa di vedute”.

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