domenica 20 giugno 2010

La festa di fine anno del Pool vista dall'esterno...

Che dire? O meglio, che scrivere?

Pur non appartenendo alla famiglia del Pool, mi è stato chiesto di chiudere con una sorta di editoriale l’annata di questa società che, per il suo decimo compleanno, ha deciso di farsi un bel regalo.

Anzi, esagerando, se ne è fatti ben sei. E non li sto ad elencare perché sono già stati presentati su queste pagine in tutte le salse possibili…


Il vostro coach è peggio del prezzemolo: sta in panchina (anzi, su più panchine.. e secondo me Prati e Bortolotti devono stare ben attenti perché, appena si distrarranno, lui fregherà pure le loro!), fa da mammo ai ragazzi della foresteria, si diverte (anche se con scarsi risultati) a montare video.

Ripeto, non sono del Pool. Sono della pallacanestro e per la pallacanestro e, chi mi conosce, sa quanto io tenga a questo sport. Per il basket, sono anche passionale: come ho vissuto sulla mia pelle, seppure a distanza, i successi di altre società savonesi (posso dimenticare, per esempio, la magica serata del 7 giugno 2007 del Riviera? No, di certo), così quest’anno ho vissuto in presa quasi diretta quello (quelli) del Pool.

Quanti sms scambiati con il presidente, prima, durante e dopo le gare! “Mi raccomando, Dellacasa, tabellino e commento, anche in caso di sconfitta, eh!”. E che impressione sentirlo sbiascicare qualcosa al termine di gara 5 contro Follo, lui, così sempre molto rigido (anche nei miei confronti), in preda ad una tale emozione da non poter nascondere (e probabilmente non voleva neppure farlo) lacrime di gioia.

Durante la cerimonia di premiazione tenutasi in Comune a Loano, e poi dopo, a Boissano, ho respirato l’aria della vostra famiglia.

Una famiglia allargata e composita: il ‘parentado’ genovese; gli ex (giocatori e non) che continuano a sentirsi bianconeri; tranquille mamme capaci, a quanto mi dicono, di trasformarsi in focose ultras provviste di simil vuvuzelas; l’ultimo baluardo fiero di esserlo; una dinastia al gran completo, con il capostipite ancora gagliardo sul suo scooter; il vostro Rossi che di professione non canta, ma praticamente fa tutto il resto (tra cui, comprare a prezzo stracciato e poi allestire pulmini, portare o dimenticare le maglie, tenere a bada i vari allenatori, togliere la corrente a chi cerca di scrivere al computer…); i vice e il fisioterapista, i dottori, la fotografa.

E naturalmente loro, i vostri giocatori, che provengono da parecchie regioni d’Italia e anche da fuori (mi riferisco, of course, allo Sceicco d’ebano, padrone delle aree pitturate), ma liguri, e loanesi in particolare, per adozione cestistica. E quindi dei nostri.

Ebbene, lì in mezzo a voi, ho percepito un grande entusiasmo, una voglia matta di tirarsi su le maniche per lavorare già in vista della prossima stagione. Una stagione dove molti vi attenderanno al varco, una stagione che sarà difficilissima perché confermare quanto di buono avete fatto nel 2009-2010 sarà quasi impossibile e quindi non avrete che da perderci…


L’altra sera avete parlato tra le righe, al riparo da orecchie indiscrete (che in ogni caso non avevano voglia di recepire, per una volta). Ma una cosa è certa, il buon Costagliola, ormai quasi definitivamente ex avvocato (ce lo vedete in giacca e cravatta?!!) se lo scorda il mese di vacanza che si era sognato nei giorni scorsi, dopo la lunghissima april-may-june madness.

C’è da lavorare, bisogna pensare alla C Dilettanti!

Il Pres in questi giorni è via, però me lo immagino là, sulle spiagge spagnole, con il cellulare bollente non per il sole, ma per le continue telefonate ai suoi.


Che dire d’altro? O meglio, che scrivere d’altro?

Ultimamente ho preso la ‘bambarenite’….. l’augurio conclusivo che rivolgo a voi del Pool ne è una conseguenza:


"Qualunque siano i risultati che verranno, siate come le onde del mare che, pur infrangendosi contro gli scogli, hanno la forza di ricominciare."


In bocca al lupo! A voi e a tutto il basket savonese.

Nella foto, un'immagine della grande famiglia Pool quasi al completo.

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