mercoledì 1 dicembre 2010

Flo's Corner :Il saluto di Teo Volpi...

Non è più fisicamente nel Pool, ma molto probabilmente il Pool è ancora in lui…

Sto parlando di Matteo ‘Teo’ Volpi, per anni una delle colonne delle giovanili bianconere, poi della prima squadra.
Fino a qualche settimana fa…
Teo ha infatti deciso di dire stop.
Il suo non è un addio. Forse, però, neppure un arrivederci.
Si è voluto prendere una pausa, non sa se breve o lunga.
Ma prima di parlare del presente, tuffiamoci nel passato. Nel suo.
Per farlo, chiedo ovviamente il suo aiuto.
“Ho iniziato a giocare molto presto, a 5 anni ero già con la palla in mano, dal momento che mia mamma (Antonella Preite, ndr) era istruttrice di mini basket. Ho quindi tantissimi ricordi legati alla pallacanestro: è stata mia compagna di viaggio per 17 anni!”
Tu facevi parte del mitico gruppo dell’88 (Matteo è nato il 22 aprile di quell’anno) che nel 2004 a Palermo conquistò il quinto posto alle Finali Nazionali Cadetti.
“E’ sicuramente uno dei due ricordi, insieme alla promozione in C1 del giugno scorso, più belli della mia carriera da cestista. Con i compagni di allora mi sento ancora: Benedusi, Bigoni, Bestagno, Valenti, Gotta…. Fu veramente un’esperienza bellissima!”
Sei cresciuto a pane e basket (nel vero senso della parole, dal momento che suo padre ha una paninoteca e sua madre giocava….), anche tua sorella Francesca è stata contagiata dal virus baskettaro. Eppure, ora, hai deciso di lasciare.

Perché?
“Per una serie di motivi che provo a spiegare:
1) Ero arrivato ad un punto che non avevo più stimoli, né motivazioni. Fare la borsa di allenamento mi pesava, giocare non mi divertiva più. Ne ho parlato con il coach, insieme abbiamo valutato alcune soluzioni, poi, dopo un mese di stand by, ho scelto di smettere.
2) Non stavo benissimo fisicamente, dovevo spesso mettermi il ghiaccio alle caviglie doloranti.
3) Ho voglia di avere un po’ più spazio da dedicare ai miei svaghi, alla mia ragazza Beatrice, ai miei amici. Frequento la facoltà di Economia del Turismo, il basket mi occupava praticamente il resto del tempo (cinque giorni su sette, più la partita) e quindi non avevo più momenti per me”.

Ma non ti manca la pallacanestro? Non sei pentito della decisione?
 

“No, per ora va bene così. Però non bisogna mai dire mai. La vita è imprevedibile!”

E allora, in bocca al lupo, Teo! Anzi, in bocca alle Volpi……. (è una battutaccia, lo so, chiedo venia in anticipo!!!)

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