sabato 18 giugno 2011

Il Pool chiude con un successo anche la missione svedese!!!

I presupposti alla partenza non erano stati dei migliori, Stefano Zavaglio, con la capodelegazione Franco ed annessi biglietti in borsa, era andato in panne con la sua macchina all’altezza di Novi Ligure. Fortuna voleva che Papà Cerutti fosse con la sua al seguito e quindi riuscisse a recuperare dirigente e biglietti…
All’imbocco dell’Autostrada per Bergamo il buon Marco Costa alla guida del pulmino del Cogoleto (gentilmente si ringrazia per la collaborazione) decideva di virare da tutt’altra parte aumentando cosi la carica di tensione di tutto lo staff, Coach Costagliola tranquillizzava tutti invitando ad avere fiducia nel navigatore del suo Nokia…(peccato che ancora adesso sia alla ricerca del segnale GPS).
Con queste premesse c’era da sperare poco bene per l’allegra comitiva del Pool in viaggio per la Stoccolma…ed invece….
Ed invece appena atterrati in terra scandinava uno splendido scenario naturale si apriva agli occhi degli stupefatti italiani, l’autista del pulmino dopo averci gentilmente accolto con la sua guida ci “abituava” ai lenti ritmi dei nordici e pure il buon Paride, visto il ridotto stress, immediatamente diminuiva il numero di sigarette al minuto fumate.
Arrivati a destinazione e scaricati i pacchi…ossia i ragazzi che per l’occasione erano ospiti delle famiglie svedesi…la comitiva ligure prendeva conoscenza del simpatico alloggio di Langholden, un vecchio carcere situato in uno degli isolotti di cui è composta Stoccolma adibito a complesso alberghiero grazie ad una brillante idea dei proprietari.
Poco dopo essersi sistemati nelle celle ed aver avuto nostalgia del Sergente Guarnieri l’allegra brigata si muoveva verso il ristorante spagnolo “Ramblas” per una serata a dir poco “piccante”.
Tra fajitas di pollo, salsa aioli e mojo loco, Prati&company ci mettevano poco tempo a raggiungere il fabbisogno annuo consigliato di aglio, cipolla e peperoncino da ingerire con conseguenze facili da immaginarsi…
La serata si chiudeva con un giro sul laghetto prospiciente l’albergo e gli italiani conservatori prendevano confidenza con la mentalità molto aperta del luogo.
Meravigliati dalla presenza di gruppi di ragazzi festosi the Italian Boys si lasciavano andare ad ironici commenti sulle abitudini del posto ma venivano immediatamente stoppati da una voce di una donna dal “leggero” accento romano che li invitava a fare poco i puritani e gettarsi in acqua nudi come da consuetudine locale.
Incartata la figura di cacca si recavano nelle proprie celle a meditare sui propri peccati da espiare.

Il giorno successivo finalmente arrivava l’esordio dei nostri eroi.
Nella prima partita i campioni della Liguria si trovavano a sfidare i campioni di Svezia dello Jarva Basket. Coach Prati istruiva bene i ragazzi che rispondevano con una prestazione tattica impeccabile e cosi il temuto duo di guardie di colore dello Jarva, simili per le loro acrobazie ai gemelli Derrick del noto cartone animato Holly&Benjy, veniva tenuto sotto scacco dalla sagacia tattica di Cacace e compagni.
Nel pomeriggio i bianconeri replicavano la positiva prestazione della mattina e ottenevano una convincente vittoria contro i gemellati dell’Alvik Basket Stoccolma, campioni al trofeo delle Palme di Settembre. Peccato che per gli svedesi mancasse la stellina Hakanson oramai aggregato alla “cantera” del Barcellona.
Lasciata l’IdrotSchall e depositati i nostri giovani eroi presso le famiglie svedesi la comitiva di allenatori e genitori iniziava a prendere conoscenza con la metro e le strade di Stoccolma.
Alla disperata ricerca di un battello per circumnavigare la città il gruppo si affidava al senso di orientamento di coach Costagliola ma clamorosamente il problem solver napoletano questa volta tradiva le attese ed il giro in battello rimaneva una chimera sino alla mattina seguente.
La serata, invece, lasciava presagire forti emozioni…ed in parte cosi era.
La comitiva italiana, sfruttate le preziose conoscenze maturate in breve tempo in terra scandinava, tanto per non deludere la fama nazionale di “scrocconi” trovava modo di esser invitata presso il lussuoso locale  Cafè Opera nel centro di Stoccolma.
Era li che i nostri ritrovandosi ad un Golden Galà del calcio svedese si mischiavano a veline locali e giovani calciatori vogliosi di emulare Ibrahimovic.
Un frugale aperitivo lasciava immaginare un’ampia cena cosi che coach Prati, noto diesel della tavola , invitava i compagni di merende a dosare le energie per i successivi pasti onde far brutte figure ma l’esperto programmatore genovese questa volta non aveva messo in conto le abitudini culinarie scandinave.
Dal sogno di gustare tartine al caviale o angus argentina trapiantata si passava velocemente all’incubo di doversi accontentare di hamburger, ketchup e patatine.
I nostri eroi accettavano mestamente i consigli dello casa e procedevano ugualmente in allegria verso la seconda parte della serata. Le signore Cerutti-Zavaglio si scoprivano insospettabili ballerine, la dirigente Franco mollava gli ormeggi rendendosi più spumeggiante che mai, il tutto mentre coach Marco Costa e Stefano Zavaglio non riuscivano a sottrarsi dalla regola del blackjack perdente. Due bottiglie di spumante permettevano il ricompattarsi del gruppo italiano con l’unica assenza di coach Prati che ancora frastornato dall’incubo precedente iniziava a passeggiare solitario all’esterno del locale.
Alle ore 2.00 circa gli ospiti italiani facevano ritorno nelle proprie celle non prima di aver ammirato un’inusuale tramonto del sole vista l’ora.
La mattina successiva arrivava finalmente il momento del giro in barca, le ricerche operate il giorno precedente da coach Costagliola non risultavano vane e cosi alle ore 11.00 ecco i nostri pronti a salpare per il tour “Under the bridges of Stockholm”. Il giro, accompagnato dalla guida vocale in cuffia in italiano, si mostrava da subito affascinante ma tutto ciò non tangeva minimamente coach Costa che pensava bene di sfruttare la serenità della passeggiata in barca per allungare le sue ore di sonno. Peccato che c’è sempre un arrivo e qualche rompiballe che ti sveglia…
Il pomeriggio proseguiva con la seconda giornata di gara, i nostri giovani campioni battevano nella prima gara la terza squadra di Stoccolma, il Polisen Basket, e poi avevano modo di competere alla pari nella seconda missione della giornata anche contro la formazione classe 95’ dell’Alvik.
Baci, abbracci e felpe per tutti alla fine del torneo.
Il tour svedese non viveva altri emozionanti momenti visto che c’era solo il tempo di fare scorta al breakfast mattutino e di visitare per smaltire un po’ di attesa il piccolo centro di Nykoping in prossimità dell’aeroporto.
Alle ore 16.30 in perfetto orario i ragazzi cari al Presidente Dellacasa prendevano il volo in direzione Bergamo, era cosi il pilota del Boeing 767 della Ryan Air  a regalare con il suo atterraggio l’ultimo brivido alla comitiva.

Salvi dal lancio di pomodori, uova ed altri ortaggi la spedizione loanese si chiudeva con un pizzico di tristezza per tutti.
Il tempo degli arrivederci è arrivato, la stagione agonistica 2010-11 va in archivio con il suo insieme di ricordi impossibili da dimenticare.



Saluti a tutti dal vostro inviato speciale.

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