Il filmato in formato HD
venerdì 30 maggio 2014
La presentazione per le finali DNG
La presentazione del Pool per le finali nazionali DNG realizzata da Fabrizio Biancardi a cui va il nostro ringraziamento. In calce il link per il filmato in HD
Il filmato in formato HD
Il filmato in formato HD
giovedì 29 maggio 2014
ll commento del presidente dopo le finali DNG.
Torniamo da Udine il giovedì mattina. Torniamo scontenti e rammaricati, avremmo voluto svegliarci, fare colazione, andare a tirare la nostra mezz'ora sul campo di gara, fare video e giocare al pomeriggio contro Bergamo di Flaccadori, poi battuta da quel Livorno che avevamo fatto soffrire Lunedì nella prima giornata. Torniamo scontenti perché pensavamo di aver la qualificazione a portata di mano dopo aver battuto, con il miglior secondo tempo dell'anno, la Reyer Venezia, una delle favorite al titolo e vincitrice in carrozza nella stagione regolare del girone B DNG, il più forte dei quattro. Invece Trento, settore giovanile di una società che è in finale per l'accesso alla serie A dalla Lega Gold, ha fatto la sua ottima partita, ci ha colpito nei nostri punti deboli e ci ha regolato negli ultimi tre minuti.
E' buffo pensare che torniamo scontenti dalle finali nazionali Under 19 DNG che nessuno aveva mai raggiunto in Liguria se non vogliamo riferirci al paleozoico e allo strumentale uso del lavoro altrui, continuamente osteggiato, per farsi belli a distanza di quarant'anni, recrudescenza infantile.
Ed è ancora più buffo pensare di essere scontenti se pensiamo che siamo nelle 16 squadre più forti d'Italia per il terzo anno consecutivo, che stiamo crescendo ragazzi liguri che nessuno, in così gran numero, da sempre ha mai fatto in Liguria. E almeno su questo non credo si possano fare paragoni neanche rivolgendosi al mesozoico.
La nostra scontentezza nel fare le valigie la mattina che avremmo voluto giocare ancora e' il segnale di cosa siamo riusciti a diventare. Le finali nazionali eravamo abituati ad andarle a vedere, oggi le giochiamo alla pari o quasi.
I giocatori in nazionale li leggevamo sui giornali, negli ultimi anni ne abbiamo mandati parecchi e oggi, con Alberto, raggiungiamo forse il massimo risultato possibile.
Ad oggi.
Merito dello staff, merito dei ragazzi, merito del lavoro e della passione.
Ad oggi.
Perché da Martedì incomincera' la nostra nuova stagione, il 2014/15 dove faremo nuovamente la C Dilettanti e la DNG, provando a migliorarci per stazza, profondità del roster e qualità tecniche lavorando come sempre e sempre con il solo gruppo Under 19.
Alberto, capitano del gruppo 1996, ha in tasca il foglietto con il numero delle camere che occupavamo fino a oggi all'Hotel Friuli.
Vogliamo le stesse camere il prossimo anno.
E questa volta non torneremo il Giovedì.
E' buffo pensare che torniamo scontenti dalle finali nazionali Under 19 DNG che nessuno aveva mai raggiunto in Liguria se non vogliamo riferirci al paleozoico e allo strumentale uso del lavoro altrui, continuamente osteggiato, per farsi belli a distanza di quarant'anni, recrudescenza infantile.
Ed è ancora più buffo pensare di essere scontenti se pensiamo che siamo nelle 16 squadre più forti d'Italia per il terzo anno consecutivo, che stiamo crescendo ragazzi liguri che nessuno, in così gran numero, da sempre ha mai fatto in Liguria. E almeno su questo non credo si possano fare paragoni neanche rivolgendosi al mesozoico.
La nostra scontentezza nel fare le valigie la mattina che avremmo voluto giocare ancora e' il segnale di cosa siamo riusciti a diventare. Le finali nazionali eravamo abituati ad andarle a vedere, oggi le giochiamo alla pari o quasi.
I giocatori in nazionale li leggevamo sui giornali, negli ultimi anni ne abbiamo mandati parecchi e oggi, con Alberto, raggiungiamo forse il massimo risultato possibile.
Ad oggi.
Merito dello staff, merito dei ragazzi, merito del lavoro e della passione.
Ad oggi.
Perché da Martedì incomincera' la nostra nuova stagione, il 2014/15 dove faremo nuovamente la C Dilettanti e la DNG, provando a migliorarci per stazza, profondità del roster e qualità tecniche lavorando come sempre e sempre con il solo gruppo Under 19.
Alberto, capitano del gruppo 1996, ha in tasca il foglietto con il numero delle camere che occupavamo fino a oggi all'Hotel Friuli.
Vogliamo le stesse camere il prossimo anno.
E questa volta non torneremo il Giovedì.
Amara sconfitta con Trento. Si va a casa.
Aquila Trento - Pool 2000 Loano Azimut 62-57 (12-14, 23-28, 36-37)
Aquila Trento: Della Pietra n.e., Brunelli, Failoni, Bernardi 5, Montanarini, Gorreri 21, Galamarini 16, Aldrighetti, Bojovic, Bellan 6, Lenticeo 10, Trentin 4. All. Marchini
Pool 2000 Loano: Villa 8, Pichi 13, Cavallaro n.e., Cerruti, Giulini, Vallefuoco n.e., Markus, Zavaglio 13, Prato 7, Cacace 14, Nicoletti 2, Zobec n.e. All. Prati Ass. Dagliano-Guarnieri
Aquila Trento: Della Pietra n.e., Brunelli, Failoni, Bernardi 5, Montanarini, Gorreri 21, Galamarini 16, Aldrighetti, Bojovic, Bellan 6, Lenticeo 10, Trentin 4. All. Marchini
Pool 2000 Loano: Villa 8, Pichi 13, Cavallaro n.e., Cerruti, Giulini, Vallefuoco n.e., Markus, Zavaglio 13, Prato 7, Cacace 14, Nicoletti 2, Zobec n.e. All. Prati Ass. Dagliano-Guarnieri
mercoledì 28 maggio 2014
La DNG si riscatta con Venezia.
Reyer Venezia - Pool 2000 Loano Azimut 65-67 (12-10; 34-26; 45-48)
Reyer Venezia: Mihalich 1, Freschi n.e., Zennaro 7, Vildera 10, Bertolo 2, Marcon 8, Trevisan 1, Visconti, Guisse 6, Akele 19, Zucca 5. All. Buffo
Pool 2000 Loano Azimut: Villa 6, Pichi 19, Cavallaro n.e., Guaccio n.e., Giulini 2, Vallefuoco n.e., Markus 4, Zavaglio 2, Prato 11, Cacace 23, Nicoletti, Zobec n.e.. All. Prati Ass. Dagliano-Guarnieri
I commenti a fine Finali Nazionali
Reyer Venezia: Mihalich 1, Freschi n.e., Zennaro 7, Vildera 10, Bertolo 2, Marcon 8, Trevisan 1, Visconti, Guisse 6, Akele 19, Zucca 5. All. Buffo
Pool 2000 Loano Azimut: Villa 6, Pichi 19, Cavallaro n.e., Guaccio n.e., Giulini 2, Vallefuoco n.e., Markus 4, Zavaglio 2, Prato 11, Cacace 23, Nicoletti, Zobec n.e.. All. Prati Ass. Dagliano-Guarnieri
I commenti a fine Finali Nazionali
martedì 27 maggio 2014
Il Pool cede al Don Bosco Livorno all'esordio a Udine
Basket Pool 2000 Loano - Pall. Don Bosco Livorno 56-61 (13-20; 24-32;33-46)
Pool 2000 Loano: Villa 10, Pichi 5, Cavallaro n.e., Cerruti 2, Guaccio n.e., Giulini 5, Vallefuoco n.e., Markus 7, Zavaglio 9, Prato 7, Cacace 11, Nicoletti. All. Prati
Don Bosco Livorno: Creati n.e., Sollitto 5, Granchi 2, Orsini, Mazzantini 12, Marchini 12, Lucarelli 13, Gavazza n.e., Giancotti, Artioli 4, Thiam, Benventi 13. All. Da Prato
A breve il commento
Pool 2000 Loano: Villa 10, Pichi 5, Cavallaro n.e., Cerruti 2, Guaccio n.e., Giulini 5, Vallefuoco n.e., Markus 7, Zavaglio 9, Prato 7, Cacace 11, Nicoletti. All. Prati
Don Bosco Livorno: Creati n.e., Sollitto 5, Granchi 2, Orsini, Mazzantini 12, Marchini 12, Lucarelli 13, Gavazza n.e., Giancotti, Artioli 4, Thiam, Benventi 13. All. Da Prato
A breve il commento
domenica 25 maggio 2014
The Road to Udine - Parte 4
...e fu così che la stagione si prolungò, venne il
momento per la "terribile" diade dei trasporti Rossi&Squarotti di
preoccuparsi del tagliando a Mandrake (ndr: soprannome del nostro pulmino
societario) e di impostare il "TonTon" in direzione Vasto.
Arrivammo a quelle finali nazionali Under17 da intrusi ed
in Abruzzo recitammo bene il ruolo di umili imbucati ad una festa senza
disturbare nessuno. Risultammo simpatici a tutti per la nostra allegria, per il
colore del gruppo genitori sempre appassionato e corretto, per la sfortuna che
nell'ultima giornata colpi' Andrea "Pupo Sfigato" Prato, costretto da
un pneumotorace ad un'estate da allettato.
Dopo solo tre giorni salutammo la manifestazione ed il
rompete le righe in albergo divenne il momento più intenso. Relegati in una
sala secondaria, causa occupazione della hall principale dalla Virtus Bologna,
il Presidente Dellacasa fece il bilancio della stagione ma non perse tempo a
tracciare immediatamente la rotta per il futuro. Dal rischio chiusura di Giugno
2011 alle Finali Nazionali di Vasto 2012
il "viaggio" era stato lungo e pieno di ostacoli superati con
soddisfazione. Nello stesso periodo mentre la Costa Concordia con il suo
capitano Schettino era colata a picco per un inchino non dovuto, il Pool era
riuscito a salvarsi da qualsiasi "tempesta"senza mai abbassare la
testa.
Ci regalammo tanti abbracci e un applauso collettivo per
la splendida stagione ma con la testa paradossalmente già' eravamo proiettati
alla successiva.
A Settembre ripartimmo con un gruppo unico di lavoro,
ventuno ragazzi a dividersi per tre campionati tra serie C regionale, DNG ed
Under17, riflesso perfetto di uno staff ancora più integrato e flessibile con
due allenatori factotum, un preparatore sciamano, un fisioMago, due
accompagnatori trasportatori, una governante governata ed un Presidente sempre
più allenatore.
Fu un anno alquanto complesso e difficile da analizzare,
vivemmo le partite del campionato di C regionale come preparazione a quelle di
DNG mentre utilizzammo l'intera prima fase dell'Under 17 per far crescere il
livello medio del gruppo 96'.Con la DNG, con un roster ancora abbondamente
sotto leva, trascorremmo una stagione contrastante alternando momenti di estasi
collettiva e gioco spumeggiante a gare apatiche con veri suicidi di gruppo. I
primi due quarti contro Torino, le vittorie contro Genova nel derby, le
splendide partite casalinghe contro Milano e Casalpusterlengo furono lì a
testimoniare qualità tecnico-tattiche indiscusse mentre le inopinate sconfitte
contro Cus Torino ed Arona servirono da amaro specchio per evidenziare limiti
fisici e caratteriali su cui dover migliorare.
La discontinuità, dunque, fu dominante per gran parte
della stagione almeno sino a quanto non scatto' una molla, un "clic"
secondo definizione presidenziale, che la fece svoltare definitivamente in
senso positivo.
Nella settimana post pasquale un'insieme di strane
coincidenze si assemblo' però facendo temere il peggio. Gli Under17 sfiorarono
la prima drammatica sconfitta nella finale casalinga contro Spezia, a Milano la
DNG subì' il ritorno del grande freddo (-30)
ed a chiudere la serie C perse l'ultima partita di regolar season contro
il CUS Genova. Considerato che il minimo comune denominatore nell'occasione era
il vedere in campo atleti simili a "bradipi affetti da sclerosi
multipla" tutti gli indizi di tale crisi, visto lo stato atletico
inquietante del gruppo, convergevano sul sergente Guarnieri quale unico
responsabile.
In particolare sotto accusa era finito un
"richiamino leggero leggero" effettuato il martedì al ritorno dalle
feste, due giorni dopo cinque partite di torneo giocato dagli Under17 a Torino
e quarantotto ore prima gara 1 di finale
regionale Under17.
La fortuna volle che i danni in quel caso furono limitati
ad una figuraccia a Milano ma certamente non fu un caso se da quel momento e
per due mesi sino a metà Giugno il gruppo prese letteralmente il volo spinti da
una condizione fisica incredibile.
La qualificazione alla fase successiva con la DNG salto'
all'ultima giornata dove non basto' la vittoria casalinga contro Biella,
imbattuta da 12 gare consecutive, ad agguantare il settimo posto utile causa le
concomitanti vittorie di Arona a Casale Monferrato e del CUS Torino a Cantù'.
Quella partita, giocata e vinta senza metà' squadra con i
96' preservati per lo spareggio interzonale, rappresento' una grande
dimostrazione di carattere e fu anche l'occasione per rivedere in campo Andrea
"Pupo Sfigato" Prato che dopo aver superato il problema al
pneumotorace aveva pensato bene a Gennaio nella finale di Coppa Liguria di
lasciare che la sua coscia si dividesse in due direzioni diverse.
Gli Under17 vinsero nettamente lo spareggio contro il CUS
Torino al PalaLido di Milano e così la
May Madness in casa Pool avrebbe previsto l'interzona Under17 da disputare
sempre a Fidenza ed i playoff di serie C Regionale partendo dalla settima
piazza.
I ragazzi cari al
Presidente Dellacasa ribaltarono nei quarti il fattore campo superando grazie
ad una splendida prestazione in gara 3 a Genova un CUS infarcito di ex e con
entusiasmo crescente si avvicinarono alla sfida di semifinale al meglio delle
cinque contro un'Ovada favoritissima per il salto di categoria, forte di undici
vittorie consecutive arrivate in chiusura di regolar season. Le prime due gare
della serie videro un Pool ai limiti della perfezione violare il PalaGeirino
girando completamente la serie a proprio favore visto il vantaggio di giocare
le due successive sul campo amico del PalaGarassini.
Nel frattempo, però, c'era la pratica interzona da sbrigare
con gli Under17 con ben cinque atleti impiegati doppiamente. L'albergo di Tabiano porto'
bene per la seconda volta, lo staff mise su i soliti 3 kg in 3 giorni grazie
all'ottima cucina e per chiudere panini e foto ricordo al
McDonald's, esattamente come la stagione precedente. Il raggiungimento delle
finali nazionali Under17 fu il primo traguardo, il secondo fu la conquista
della finale promozione di serie C dopo la vittoria in gara 3 contro Ovada in
un Palazzetto sempre più caliente ed affettuoso.
Ad aspettare i bianconeri tra fine Maggio ed inizio
Giugno il Follo del Presidente Amadori in una rivincita della finale promozione
vinta nel 2010 ed una finale nazionale Under17 da disputare a Civitanova Marche
a partire dal giorno successivo all'eventuale gara cinque della finale di serie
C.
La gara cinque a Follo, però, fortunatamente o
sfortunatamente a seconda dei punti di vista non fu mai disputata. La dea
bendata giro' la faccia ai bianconeri e si materializzo' in due occasioni in
quella serie: in gara 2 con una tripla beffarda di Ferrari sulla sirena capace
di portare ai supplementari ed evitare la sconfitta interna agli spezzini, in
gara 4 sotto forma di coperchio al canestro nell'ultimo layup decisivo di
Manuelli.
I bianconeri furono salutati dagli applausi scroscianti
di un PalaGarassini gremito e dopo solo tre giorni si diedero appuntamento con
direzione Marche.
Gli imbucati dell'anno precedente si presentarono in
questa occasione con regolare biglietto d'invito dimostrando maggiore presenza
e diverso piglio. Dopo aver superato gli ostacoli Leoncino Mestre e Casale
Monferrato nelle prime due giornate, i ragazzi bianconeri divennero i
protagonisti del torneo facendo filotto nel girone dopo aver battuto l'Armani
Junior Milano ed entrando dalla porta principale nei quarti di finale tra le
migliori otto d'Italia.
I ricordi
personali di quei giorni sono nitidi e segnano momenti che probabilmente mai
dimenticherò.
Vivemmo la vigilia con la consapevolezza contrastante di
avere la forza per poter arrivare fino in fondo ma ugualmente la
"paura" di poter compiere qualcosa di veramente grandioso. Questa
ultima emozione, purtroppo, prevalse nel giorno successivo e blocco' i ragazzi
per gran parte della gara. Con Marco e Piero cercammo di rassicurarli ed allo
stesso tempo scuoterli con forza in alcuni time out, ottenemmo una reazione ma
non basto'. Siena vinse meritatamente, arrivo' in finale per poi perdere contro
Milano.
Anche in quell'occasione arrivo' il momento di salutarci
facendo un bilancio dell'esperienza vissuta e segnando la direzione per il
futuro.
Per me fu un momento triste. Quella vissuta era stata la
mia ultima partita sulla panchina del Pool, avevo già deciso di provare una
nuova esperienza lontano da "casa" e dopo cinque anni le nostre
strade si sarebbero divise.
I legami forti resistono, però, a qualsiasi distanza o
spazio fisico.
Per un anno ho seguito le sorti della squadra
puntualmente aggiornato dai messaggi realtime di Stefano, dalle chiacchierate
notturne con Marco e dalle telefonate affettuose di altri dello staff e di
qualche genitore, ho sofferto nelle difficoltà iniziali così come ho gioito al
raggiungimento di un altro obiettivo prima sognato e poi realizzato.
Il viaggio per Udine e' cominciato anni fa e si
concretizza oggi, in quest'ultimo mese ho avuto il piacere di
"accompagnarvi" idealmente su questa strada rimembrando le tappe più
importanti di un percorso che ci ha visto protagonisti assieme.
Ci eravamo lasciati a Porto S.Elpidio nella sala del
campeggio dove venivamo ospitati e ci ritroveremo all'Hotel Friuli.
Da quel momento basta ricordi, e' arrivato il tempo di
scrivere nuove pagine di storia!!!
Forza ragazzi, forza Pool Loano!!!
mercoledì 21 maggio 2014
The Road to Udine - Parte 3
…dopo il successo a Milano il gruppo iniziò veramente a
crederci, al ritorno in campo dopo le festività la netta vittoria casalinga di
18 punti contro Desio lanciò i bianconeri verso il sesto posto con un record di
5 vittorie e 7 sconfitte. Tutto l’entourage ligure iniziò cosi a ritenere possibile
una clamorosa remuntada anche se in calendario c’erano le due terribili gare
contro Bergamo fuori casa e Biella tra le mura amiche da affrontare con un
Manuelli in meno causa infortunio. Fu l’occasione, però, per lanciare in campo in
campo altri ragazzi del 96’ e se non fosse stata per la presenza di quattro
seniores nel roster della DNC l’idea del gruppo unico di lavoro Under 17-19-DNC
già si sarebbe concretizzata.
A Bergamo si arrivò tra la neve con il tempo a fare da ideale
promemoria del -40 subito all’andata ma a distanza di soli quattro mesi la
musica in campo era totalmente cambiata. I bianconeri giocarono alla pari tutta
la gara ed arrivarono al rush finale in vantaggio trascinati da una superba
prova dei due 96’ Tommaso Pichi ed Alberto Cacace. Fu proprio quest’ultimo però
a sbagliare il “calcio di rigore” decisivo a 20” dalla fine provocando poi con
un successivo errore di frustrazione una fischiata assassina che di fatto
scippò la vittoria ai loanesi svegliandoli dal sogno qualificazione.
La crescita dei ragazzi in quei mesi, anche se a
volte non accompagnata dai risultati , fu netta e palpabile. L’interzona
desiderata per gli Under19 arrivò, invece, per gli Under 17 che dopo aver
conquistato il territorio sabaudo nel girone preliminare riuscirono a prevalere
sull’Azzurra Trieste in uno spareggio al cardiopalma in quel di Scandiano,
levandosi cosi la scimmia dalla spalla presente dall’anno precedente. Mai come quella volta la vittoria rappresentò
una liberazione per tutti, dopo un’estate tormentata con il rischio di chiusura
ed una stagione cosi complessa e sofferta quel successo regalò un sorriso e ci
diede spinta motivazionale a lavorare ancora più intensamente. Ci aspettava il
concentramento di Fidenza con Venezia, Sassari e Desio come avversarie da
superare per accedere alle finali nazionali, un traguardo raggiunto solo una
volta con l’annata 1988.
Considerati dagli addetti ai lavori come outsider del girone
ma pur sempre una squadra ligure, arrivammo all’appuntamento con una
preparazione super sotto ogni punto di vista. I ragazzi erano stati torchiati
da un sergente Guarnieri curioso di verificare se la soglia di “acido” e di
resistenza allo sforzo si fosse alzata dopo la sua classica cura , erano stati
educati da coach Costagliola alla preparazione delle partite ed alla cura di
ogni minimo dettaglio dopo intense sedute al videotape ed erano stati caricati
a dovere dai messaggini serali di un Presidente voglioso di riscrivere la
storia della propria società. A coach Prati restava il difficile compito,
impossibile per altri, di contenere ed indirizzare al meglio tutta l’energia
presente nell’aria.
Con la Reyer Venezia, una delle favorite per lo scudetto, subito saltò il piano torneo. Dovevamo provare
a non sprecare energie fisiche in vista degli altri due match più abbordabili
ed invece ci trovammo a giocarla sino all’ultimo possesso della gara. Con
Sassari un super Spissu ci fece tremare sino all’intervallo poi un Torrini in
versione stopper ed un sussulto nell’ultimo quarto ci regalarono vittoria e
spareggio nell’ultima giornata contro Desio.
I lombardi erano la squadra che conoscevamo meglio e su cui avevamo
basato gran parte della preparazione, consapevoli già prima di partire che il
nostro sogno di accedere alle finali nazionali sarebbe svanito o si sarebbe
tramutato in realtà in quella battaglia. La vigilia nel quartier generale
trascorse serenamente.
Lo staff per nulla provato dall’ansia continuò a bivaccare
ed apprezzare l’ottima cucina casareccia dell’Albergo…., i ragazzi dopo cena
iniziarono la loro maratona a Bang e cosi il programma di avvicinamento
all’evento si svolse in maniera regolare.
Nella notte, però, qualcosa successe. Coach Costagliola e
coach Prati iniziarono il solito siparietto ligure-napoletano con il secondo a
mettere pressione sui tempi di elaborazione del video ed il primo
"sorprendentemente", in colpevole ritardo per delle modifiche da
apportare sulla base di nuove idee maturate all’ultimo momento. Fu cosi che
circa alle tre di notte nacque l’idea della difesa “30”, una zona con partenza dispari che doveva poi
diventare una uomo di contenimento per far saltare gli oliati meccanismi offensivi
maggiormente usati dagli avversari.
Solo a quel punto si spense la luce in camera e furono sogni
d’oro.
La partita fu di una durezza unica, i lombardi presero
subito il comando della gara e per ben due occasioni scapparono via producendo
vantaggi importanti. Malgrado non si facesse mai canestro, la resistenza dei
bianconeri fu stoica, per ben due volte prima dell’ultimo quarto rientrarono in
partita ma a quattro minuti dalla fine sul +12 per i desiani il fortino
bianconero era oramai prossimo a crollare. I ragazzi cari al Presidente
Dellacasa però ebbero ancora la forza di crederci e quello che successe in quei
quattro minuti finali non fu assolutamente frutto del caso.
Dopo una penetrazione di Cerutti e un libero di Cacace, la prima tripla di Tommaso Pichi,
vicino ad una crisi di nervi durante la partita, levò il tappo ad una bottiglia
di spumante ben agitata. Le energie fisiche ed emotive dei bianconeri furono
libere di esprimersi, l’ala di San Margherita colpi per altre due volte dalla
distanza ricucendo in un amen il margine
dal 41 -50 al 50-50, la difesa “30” utilizzata
al momento giusto fece il resto bloccando totalmente l’attacco ospite.
Fini’ 57-53 con un 19- 3 micidiale in quattro storici
minuti.
Il Pool era alle finali nazionali.
Io, quella vittoria, l’avevo sognata la notte precedente.
Appena sveglio raccontai a Marco di una battaglia tra due eserciti, uno dotato
di carrarmati e potenti armi l’altro di mitra e carabine, vinta da quest’ultimo
dopo aver resistito a tre bombardamenti.
Dopo la vittoria negli spogliatoi ci apparve molto chiara
l’associazione onirica, i tre raid non erano altro che i vantaggi accumulati dai lombardi durante la
gara non sufficienti, tuttavia, a
battere il grande cuore e l’ottima strategia dei liguri, le nostre principali
armi.
Anche in quel caso il sogno si era fatto realtà.
Finimmo con il festeggiare a nostro modo mangiando il pranzo
al sacco preparatoci dall’albergo ai tavoli del McDonald’s di Fidenza….
Nessuno è come noi.
Arrivederci alla prossima puntata.
domenica 18 maggio 2014
lunedì 12 maggio 2014
venerdì 9 maggio 2014
The Road To Udine - Parte 2
…la sconfitta contro Desio di un solo punto allo scadere
mentre fece andare in bancarotta le più importanti agenzie di scommesse che per
l’occasione dell’esordio di una ligure in terra lombarda avevan quotato l’1 per
i locali con un handicap di 22,5 punti a favore, su un altro fronte alimentò il
positivismo estremo di coach Costagliola che già vedeva la proiezione della
squadra nell’elite del basket nazionale.
L’esame della dura realtà però non tardò ad arrivare, nei successivi
turni i bianconeri incapparono in quattro sconfitte con il “grande freddo”
calato nella trasferta in Piemonte contro Biella (-38 ) ed in casa contro la
Comark Bergamo (-40). In occasione della trasferta di Brescia sul viaggio della
squadra si abbattè una vera e propria tempesta ma quello che i ragazzi cari al
Presidente Dellacasa dovettero affrontare lungo il viaggio non fu niente
rispetto al ciclone chiamato “Piero” abbattutosi negli spogliatoi
all’intervallo. Fu una delle volte in cui con immenso piacere lo delegai per dire “soltanto due parole”!!
Le cinque sconfitte consecutive però furono il modo per
farci capire che per rafforzare il gruppo paradossalmente bisognava
ringiovanirne i ranghi, d’altronde se con la prima squadra in serie C si faceva
giocare gli Under19 era giusto che con gli Under19 iniziassero a trovar spazio
gli Under 17 al primo anno. La prima vittoria contro Cantu’ di Abass ruppe il
digiuno, la robusta sconfitta contro Moncalieri servi’ a coach Costagliola per
apportare un ulteriore correttivo, questa volta al suo look tagliando il
pizzetto vigorosamente contestato da un ragazzo della rosa ma dopo quella gara
si trovò l’equilibrio giusto tra immagine e sostanza.
Le due vittorie casalinghe contro Arona e Varese furono
un’importante iniezione di autostima e fu cosi che per l’ultima partita
dell’anno solare 2011 i bianconeri si trovarono a far visita all’Armani Jeans
Milano, saldamente nelle prime posizioni della classifica, nello storico PalaLido di Milano.
Arrivati nella struttura di Piazzale Stuparich a fare da
Cicerone ci pensò Jack Cacace, ex di turno dopo tre anni trascorsi nelle
giovanili milanesi. Il capitano dopo aver indicato la strada degli spogliatoi
ai compagni immediatamente passò al saluto di tutti i suoi compagni cosi come
degli atleti della prima squadra, in primis capitano Mason Rocca. Ad accompagnarlo il Ministro dei Trasporti
Paride Squarotti che, trovando in Jack un prezioso lasciapassare nei confronti
di staff e giocatori della serie A meneghina, non perse la ghiotta occasione di
arricchire il suo famoso album di foto ed autografi.
In questo trambusto c’era anche un match da giocare…
Coach Costagliola, per l’occasione privo del fido Guarnieri, si trovò a parlare a briglia sciolte negli spogliatoi cosi
quello che disse ai suoi ragazzi prima e durante l’intervallo solo loro e le
mura degli scantinati del PalaLido lo potranno un giorno testimoniare.
Sicuramente però il presidente Dellacasa potrà confermare il
testo del messaggio partito 18 minuti prima della palla a due…”Non succede ma se succede…”
I loanesi cosi scesero in campo senza alcun timore
reverenziale, lottarono alla pari per l’intero primo parziale salvo subire un
break di dieci punti prima dell’intervallo grazie alle iniziative di Amato e
Bartoli (nazionali U18 in quel periodo ed adesso giocatori di LegaGold a Casale
e Trapani). Sotto di dieci lunghezze i bianconeri trovarono la forza ed il
coraggio di credere ancora nel successo
e cosi dopo l’intervallo trascinati da Giacomo Cacace con un quintetto con tre
under 17 in campo (Alberto Cacace e Cerutti i due 96’ praticamente all’esordio)
iniziarono una lenta rimonta concretizzatasi sulla sirena.
Quaranta secondi finali di gara da ricordare con la cronaca
presa dall’articolo della gara:
“Sulla rimessa organizzata chiamata dalla panchina ospite
micidiale si rivelava il pick&pop tra Manuelli e Ferrari, l'ala loanese doc
si dimostrava glaciale dalla distanza e firmava con la terza tripla di serata
il 70-67. Cacace G. accorciava ancora dalla lunetta (70-68). Guida si
faceva maledire per una distrazione a rimbalzo difensivo con conseguente fallo
su Mantelli che ne segnava 1su2 (71-68). Sul secondo Amato era più lesto degli
esterni bianconeri a conquistare rimbalzo ed allungava ancora dalla linea della
carità sul 72-68 a venti secondi dal termine. Guida con un tap in a rimbalzo
offensivo si faceva perdonare (72-70) e con 10 secondi ancora da giocare Amato
si ritrovava in lunetta per i liberi decisivi. La mano del nazionale lombardo
tremava e questa volta i bianconeri strappavano con le unghie il possesso. Con
6 secondi ancora da giocare la palla dopo la rimessa finiva nelle mani di
Manuelli che era abile a pescare libero Alessandro Ferrari oltre la linea dei
6.75. La mano dell'esterno loanese si dimostrava ancora calda e sulla sirena la
preghiera lanciata finiva nel fondo della retina per il 72-73 finale.
A quel punto il boato di gioia squarciava il
silenzio e l'abbraccio caldo in cui si stringevano i ragazzi bianconeri
bilanciava il gelo sceso all'interno del PalaLido. Mai ritorno dalla terra del basket per antonomasia nel cuore
della notte si rivelava più dolce per i giovani ragazzi liguri, un piccolo
sogno si era fatto realtà.”
Era
successo, la piccola Loano era stata capace di battere la grande Milano.
Ognuno
dei presenti quella sera conserverà il suo personale ricordo e potrà raccontare
a qualcuno questa bellissima storia.
Alessandro
Ferrari diventerà in futuro un abile ingegnere e siamo sicuri che in qualche
momento del suo lavoro un giorno troverà il modo per ricordare quel canestro
vincente.
Giacomo
Cacace potrà sempre pensare a questa vittoria come ad un paradosso della vita, l’anno
precedente esordiente in serie A ed in Eurolega all’Oaka di Atene con le
scarpette rosse mentre quello successivo vincente da ex con la maglia della sua
città natale.
Alberto
Cacace il più giovane in campo della banda che fece l’impresa potrà pensare a
quell’occasione come ad un segno del destino, un futuro radioso che altri
avevan sognato prima di lui.
Il
mio personale ricordo, invece, sarà sempre racchiuso in una sensazione poco
spiegabile di pienezza e gratificazione che mi accompagnò lungo tutto il
viaggio di ritorno dalla pianura padana. Assorto nei miei pensieri guardavo il buio panorama esterno dal finestrino del pulmino, sognando ad
occhi aperti ripercorrevo alcune tappe della mia vita e gli ultimi tre anni a
Loano.
In
un triennio eravamo passati dal gioire per le vittorie nei derby contro Albenga
e Ceriale ad espugnare uno dei templi del basket giovanile italiano.
La
sveglia me la suonò Paride all’arrivo all’Agip di Loano, alla discesa dal bus
mi abbracciò ed ebbi la conferma che la realtà era veritiera.
Bisogna
credere nei sogni, a volte si realizzano.
Arrivederci
alla prossima puntata.
P.S.
La rimessa a 40” dalla fine con cui
Ferrari siglò il 70-67 fu nominata “Milano” e venne riprodotta in tante altre
occasioni con diversi risultati.
C’è
poco da fare, quando deve succedere….succede!!!
Nella foto il finale al PalaLido.
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