venerdì 6 febbraio 2009

Coach Prati risponde alle domande di SUPERBAsketball.wordpress.com.



Con colpevole ritardo torno ad occuparmi della C Regionale per colmare una lacuna: c’è una squadra a punteggio pieno e non ho ancora intervistato nessuno! Non è possibile, non esiste! Rimediamo: oggi facciamo quattro chiacchiere con Marco Prati, coach dell’Azimut Pool 2000 Loano, che dopo aver vinto liscio liscio il suo girone, ha già iniziato a macinare vittorie anche nella Poule Promozione. L’anno scorso arrivò alla finale, persa con il Tigullio, per la promozione in C1, e quest’anno, beh sicuramente vuole riprovarci e le carte in regola ce le ha! Ma lasciamo parlare l’ospite…

Nella foto lo staff tecnico del Pool 2000 Loano: da sinistra, Marco Prati, Piero Guarnieri, il Presidente Stefano Dellacasa, Dino Rossi, Massimo Costagliola

SBB: Salve coach! Come faccio più o meno con tutti, le chiedo qualche riga di auto-presentazione…una passione di famiglia il basket, direi…
MP: Effettivamente sono cresciuto a pane, basket e … baseball (in estate i miei genitori si dedicavano al batti e corri). Ho giocato da ragazzino, ho arbitrato e poi ho iniziato ad allenare prima nel minibasket e poi nel settore giovanile dell’Athletic Genova insieme a grandi allenatori come Marco Baldelli e Luca Maestri (ordine alfabetico) e sotto la direzione tecnica del “monumento” Cicci Assandri. Ho successivamente anche allenato a Cogoleto, Don Bosco e Granarolo e da 7 anni alleno a Loano alla corte del vulcanico presidente Stefano Dellacasa.

SBB: Com’è stato l’anno scorso arrivare sino a un passo, pochi minuti, dalla promozione?
MP: Sicuramente inaspettato. Intanto avevamo una squadra formata da 6 Under 19 integrati dagli “esperti” Volpi e Bigoni (88 ) e dai “vecchietti” Ciarlo e Penè e poi avevamo (forse meglio dire avevo!) cestinato il secondo posto in regular season con una sciagurata sconfitta a Ovada. Così ci siamo ritrovati nei quarti il Sestri Ponente con cui avevamo vinto dopo un supplementare in coppa (dopo essere stati a lungo dominati) e successivamente perso in casa in campionato, tutto questo mentre gli Under 19 giravano l’Italia (Varese, Bergamo, Verona, Reggio Emilia e Rimini) nella bellissima ma faticosissima fase interregionale. Le prospettive non erano delle migliori. Invece siamo sopravvissuti a fatica con il Sestri e abbiamo affrontato un Ovada un po’ in calo sovvertendo lo svantaggio del campo, e ci siamo ritrovati in finale con il Tigullio da netti sfavoriti. Spazzati via nella prima partita siamo riusciti a vincere la seconda in casa e poi abbiamo giocato due partite molto tirate in cui siamo sempre andati sotto di brutto ma poi con un po’ di incoscienza siamo arrivati testa a testa nei finali. Sicuramente un risultato confortante a verifica del lavoro svolto, e al di sopra delle aspettative.

SBB: Parliamo della vostra società: come risulta abbastanza evidente, ci sono rapporti stretti tra Pool e Riviera Vado…come si esplicitano?
MP: Le due società hanno la loro identità ma i rapporti sono strettissimi (ma temo che non sia così evidente come dice). Abbiamo in comune allenatori, giocatori, parte dell’attività (Under 19 in primis) e programmi. Sono ormai 5 anni che per merito in gran parte dei due presidenti Drocchi e Dellacasa si è potuto integrare i due target principali delle due società (prima squadra di alto livello per Riviera e settore giovanile analogamente di alto livello a Loano). Uno degli aspetti più importanti per noi è la possibilità di poter avere la A Dilettanti come riferimento di prima squadra per i nostri giovani.

SBB: Ci tengo a parlare delle giovanili, come si svolge il lavoro a Loano?
MP: Lo staff tecnico oltre a me comprende Piero Guarnieri come assistente (e molto di più) della prima squadra e preparatore atletico della società, Danilo Spedaliere come capo allenatore U19 e U17 oltre che assistente della A Dilettanti del Riviera, Massimo Costagliola (presente a tempo pieno anche con il ruolo di responsabile della foresteria) capo allenatore U15 e U13, Gabriele Amadori capo allenatore U14 che segue anche gruppi esordienti e minibasket del Riviera. A supporto del lavoro tecnico ci sono i tutti i dirigenti capitanati dall’insostituibile Dino Rossi (sono troppi per citarli tutti) e il fisioterapista Michele Pulino. Avendo come obiettivo il miglioramento dei ragazzi prima che i risultati delle squadre (anche perché banalmente questi vengono di conseguenza) non abbiamo i gruppi di allenamento coincidenti con le squadre ma impostati in base alle loro capacità e necessità (non è raro che un ’93 si alleni insieme a un ’90 o un ’96 con un ’94). Gran parte dei ragazzi fanno almeno un allenamento settimanale dedicato a lavori tecnici e fisici mirati in gruppi di 2/3 ragazzi di analoghe capacità per un singolo istruttore. Accanto al lavoro settimanale abbiamo l’obiettivo di dare loro più opportunità possibili di verifica e confronto per cui tutti hanno la possibilità di disputare due campionati, partecipare a tornei nazionali e internazionali e per fortuna spesso a fasi interregionali (sperando di poter tornare a partecipare a Finali Nazionali da protagonisti come accaduto nel 2004 con il gruppo ’88). E’ molto impegnativo e richiede un grande lavoro dentro e fuori dal campo da parte di tutto lo staff ma ha permesso di avere la soddisfazione di vedere 4 giocatori (Benedusi, Moreno, Bedini e Cacace) indossare la maglia della nazionale in partite e manifestazioni ufficiali.

SBB: Ci sono cose che si possono migliorare?
MP: Sicuramente. Nel corso degli anni le esperienze positive e negative hanno permesso di migliorare il lavoro ma ci sono ancora molte cose da fare. Se avessimo un altro istruttore giovanile full-time non faremmo fatica a trovare cosa fargli fare e permetterebbe un ulteriore salto di qualità. Un altro aspetto importante è il reclutamento in regione per il quale è necessario migliorare il rapporto con le società liguri. In questi anni alcuni ragazzi si sono trasferiti fuori regione per svolgere attività in settori giovanili di alto livello, io credo che come siamo attualmente organizzati rappresentiamo un’opportunità intermedia per cui i giovani talenti possono verificare le loro capacità tecniche e caratteriali per affrontare un impegno di vita, studio e sport fuori di casa ma con la possibilità di essere in famiglia tutti i fine settimana. Se poi guardiamo la realtà in Serie A e LegaDue i giovani italiani giocano solo se sono dei fenomeni e in A dilettanti faticano a giocare i nazionali. Da noi hanno la possibilità di confrontarsi in A Dilettanti (piange il cuore vedere Moreno fare la muffa in LegaDue quando avrebbe giocato tanto a Vado) e hanno spazio per giocare in C2 (tra l’altro molti settori giovanili di alto livello hanno scoperto che per gli U19 un campionato senior è formativo, una cosa che noi facciamo da tempo) e nello stesso tempo nel corso degli anni abbiamo potuto verificare che il livello di preparazione che forniamo ai ragazzi è di livello comparabile a quello di società più blasonate. Credo che noi possiamo migliorare il modo di porsi ma anche che in molte società liguri questa opportunità non sia correttamente percepita. Mi farebbe molto piacere se dirigenti e/o tecnici liguri pensassero di passare una giornata nostri ospiti a Loano per verificare la nostra attività.

SBB: Analizziamo il vostro campionato di quest’anno. E’ stato tutto così facile come a tratti è sembrato, oppure…c’è stata qualche partita sinora che in tutta onestà avete temuto di perdere?
MP: Le 4 partite con Ovada e Granarolo sono state tutte tiratissime e le trasferte con le altre squadre sono state tutte insidiose (a Imperia eravamo sotto di 4 all’intervallo e non per nostro demerito). Per ora siamo stati bravi ma di facile c’è stato poco.

SBB: A fare i pignoli, qualcosa avete perso…la coppa Liguria…
MP: Appunto. Onore al Rapallo che ci ha battuto nettamente e poi si è confermata in finale vincendo la coppa.

SBB: Proprio la coppa aveva messo in alcuni la pulce nell’orecchio, si diceva che forse forse il girone A non fosse in realtà forte quanto il B. Basta una giornata a dire il contrario (voi, il Red e il Granarolo tutte corsare), o dobbiamo aspettare?
MP: Negli ultimi anni c’è sempre stata almeno una squadra favorita. Quest’anno le prime sei possono tutte vincere il campionato ma per me Ovada resta la favorita. Sarebbe importante se riuscissimo a mantenere la prima posizione per avere il fattore campo nei play-off.

SBB: Proviamo ora ad immaginare il big match: ricordiamo, il 7 febbraio, sabato, al Palacus di viale Gambaro (ahi cosa mi ricorda! L ), andate in scena contro il Cus…Gli universitari all’inizio erano visti più come una mina vagante, si sono dimostrati solidi e continui…come la preparate? Chi o cosa temete di più della squadra di Maestri?
MP: Giocano in 10, hanno la migliore difesa del campionato, il PalaCUS è un fattore, l’allenatore può tirare fuori conigli dal cilindro in ogni momento, hanno grande entusiasmo, devo continuare ? Sarà una partita difficilissima ma dobbiamo cercare di portare a casa i due punti.

SBB: Chi resterà fuori dai playoff? Follo e Cogoleto, o c’è ancora spazio per qualche rimescolamento?
MP: Il Cogoleto è molto indietro e difficilmente rientrerà nei playoff, il Follo non lo darei per spacciato.

SBB: Parliamo un attimo delle serie superiori, che sicuramente segue. Un parere sulla stagione del Vado e delle tre liguri di C Dilettanti…
MP: Vado ha pagato carissimo il lungo infortunio di Calbini ed un po’ di sfortuna in almeno un paio di finali ma è ancora agganciata alle altre, potrebbe bastare un bel risultato per riprendere fiducia. Comunque vale più della posizione che occupa. In C non esagero se dico che il Tigullio può ancora vincere il campionato: se trova un suo equilibrio (e può farlo) ha dimostrato che il fattore campo è indifferente ed entrare nei playoff anche indietro può non essere un problema, per il Sestri Levante vale il discorso di Vado (anche loro sono stati condizionati dagli infortuni) sono una squadra migliore di quella dell’anno scorso e valgono più della loro classifica, devono stringere i denti. Spezia non l’ho mai vista giocare e spero che possa fare il miracolo ma non mi sembra facile.

SBB: Bacchetta magica, un solo incantesimo a disposizione. Che cosa fa per il basket ligure?
MP: Devo premettere che non mi ricordo un momento migliore di questi ultimi anni se non il periodo della massima serie a Genova (ma solo per la Serie A). Una società al secondo anno in A dilettanti, 3 squadre in C e una società che investe energie e denaro nel settore giovanile non è tanto ma neppure poco per come eravamo abituati. Certo la sparizione di Genova dalla B è una grossa perdita come le difficoltà di fare attività nel capoluogo. Questo non vuol dire che non ci siano tante cose che si possano migliorare. Con la bacchetta magica farei un sacrilegio: eliminazione del “mugugno”. Basta piangersi addosso e rimboccarsi le maniche !!

SBB: Mi associo al rimboccarsi le maniche! Ok, siamo alla fine, allo spazio libero. Dica quella che vuole, a chi vuole, su quello che vuole (vabbé restiamo sul basket eh!)… Prego!
MP: Mi ripeto. Mi farebbe piacere ospitare dirigenti e tecnici liguri in visita a Loano a vedere una giornata tipica.
SBB: Bene, grazie, in bocca al lupo coach!!!

E quindi salutiamo coach Prati: il suo Pool non lo dà per favorito, ma certamente da qui a fine stagione darà molto di cui parlare…a cominciare dalla prossima partita a Genova con il Cus. Però è importante il lavoro sui giovani, giusto dare rilievo quando si impegnano tante risorse il questa parte essenziale!
L'inero articolo è visibile al seguente indirizzo:http://superbasketball.wordpress.com/

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