lunedì 24 giugno 2013

Cinque anni di Basket Pool Loano, il saluto di coach Massimo Costagliola.

Si dice che la vita sia fatta di "sliding doors", porte girevoli da decidere di varcare, opportunità  da cogliere per vedere cosa ci riserva il futuro.
Io, invece, ho sempre preferito descrivere le occasioni che ti si pongono nella vita con una metafora diversa, quella dei treni su cui decidere di salire e da prendere senza perdere la giusta coincidenza. 

Sintomatico per chi, prima di percepire quale fosse la propria strada, è dovuto deragliare dai comodi binari lungo i quali la propria vita stava viaggiando.
Pur non essendo estremamente puntuale, il primo treno importante non l'ho perso anzi l'ho colto con precisione e determinazione. Parti' una sera del 2 Luglio del 2008 alle ore 21.54 dalla stazione di Napoli e dopo aver attraversato tutta la dorsale tirrenica arrivo' a Genova Brignole alle ore 6 del mattino successivo. Ricordo come se fosse ieri quella notte, avvolto nei miei sogni e nelle mie paure ero cosi preso dal gustarmi quel momento di solitudine che fui tanto maleducato da non scambiare nemmeno quattro chiacchiere con un "paisa'" emigrante nel vagone.
Ero consapevole di esser davanti ad un bivio importante e volevo godermi tutte le emozioni del momento, immortalare nella memoria ogni singolo attimo. Sei ore dopo ero a pranzo con il sig. Stefano Dellacasa, il tempo di un antipasto, di un primo e sarebbe diventato il mio Presidente e lo sarebbe rimasto per cinque lunghi anni.
Il secondo treno importante partira' a breve, mi portera' a Jesi nelle Marche a due passi dalla Riviera Adriatica, per un uomo di mare una valvola di sfogo fondamentale.
Da Loano a Jesi, da una citta' europea dello sport ad un'altra, penso che nella vita effettivamente capitino delle strane coincidenze.
Anche questa futura andata in treno e' stata preceduta da una lunga notte, questa volta trascorsa in macchina attraversando nell'ordine Liguria, Piemonte, Lombardia e tutta la dorsale adriatica fino a giungere a destinazione. Partenza alle 4.30 ed arrivo alle 10.30 per presenziare ad un colloquio importante, negli uffici di una società di serie A2, la stessa che 7 anni prima veniva guidata dal tuo coach idolo nel periodo in cui decidevo, preso da un moto di "lucida follia",  di abbandonare la carriera forense per dedicarmi all'attivita' di allenatore professionista. Ancora strane coincidenze continuavo a pensare durante tutto il percorso, possibile che sia tutto così casuale?
Durante il viaggio nel frattempo affioravano in me i ricordi di questi cinque anni, tante fotografie fissate nella memoria che a descriverle ci vorrebbe un libro, ci proverò con un video.
Tante immagini, troppe emozioni da poter condensare in poche righe.
Queste voglio sfruttarle, invece, per ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno contribuito a rendermi pronto e puntuale per questa opportunità, questo nuovo treno in partenza.
Il primo ringraziamento va a Stefano, il mio Presidente, mi ha dato l'occasione di fare della mia passione un lavoro ed io mi ritengo fortunato ad averlo incrociato lungo il mio percorso di vita. Tra i tanti momenti trascorsi assieme, due sensazioni indelebili racchiusi in due abbracci,uno in un momento di grandissima gioia subito dopo la finale promozione vinta a Follo il 9 Giugno del 2010, un altro in un momento di eguale tristezza al termine di quella persa di 1 punto allo scadere il 4 Giugno del 2013. Due estremi all'interno dei quali e' possibile ritrovare tutto quello che ci siamo scambiati affettuosamente in questi cinque anni.
Il secondo ringraziamento va a chi ha fatto parte con ruoli diversi in questi anni dello staff dirigenziale: i custodi di una storia Nicola Saponara ed Orazio Cacace, i due scudieri di tante trasferte Dino Rossi e Paride Squarotti, l'infaticabile Ana grazie alla quale sono riuscito a rendere governabile la piu' anarchica delle foresterie.
Il terzo pensiero va a tutti coloro che hanno fatto parte dello staff tecnico, amici prima che colleghi: da coach Danilo Spedaliere che mi fece smettere di giocare 15 anni fa avviandomi di fatto a questo mestiere a coach Marco Costa, ideale assistente "assorbente" di tante elucubrazioni mentali durante e dopo le partite.
Come dimenticarmi dello sciamano Guarnieri che nei momenti che contavano mi ha sempre fatto correre la squadra più forte delle altre oppure del fisiomago  Pulino pronto a curare qualsiasi acciacco in tempo da record.
Su Marco Prati, invece, sono aperte le scommesse, mancherò più io a lui o lui a me?!? Di sicuro manchera' a tutti il nostro teatrino ligurenapoletano. Una strana coppia che si completava a vicenda, dove non ci arrivava lui ci pensavo io e viceversa, sicuramente uno dei segreti di questi cinque anni di successi.
Un pensiero voglio rivolgerlo a tutti coloro che nell'ambiente mi hanno sempre sostenuto e supportato con affetto soprattuto nei momenti difficili ma anche a chi in maniera subdola e meschina non ha perso occasione di fare buon viso avanti e cattivo gioco dietro, anche loro ringrazio perché hanno allenato la mia intelligenza ad una lezione di tolleranza che sicuramente mi tornerà utile nel futuro della mia carriera.

Il ringraziamento più grande voglio pero' porgerlo a tutti i ragazzi che ho avuto il piacere di allenare in questi anni. Abbiamo condiviso tante emozioni, gioie e dolori frutto di vittorie(tante) e sconfitte(poche), il bilancio tra cio che ho dato loro e quello ricevuto in cambio e' nettamente sproporzionato. Da ognuno ho ricavato un messaggio, una lezione che mi ha aiutato a diventare prima di tutto una persona migliore poi un allenatore più preparato.

Con un'ideale abbraccio circolare vi stringo tutti, vi chiedo di fare il tifo per me in questa nuova avventura perché sicuramente ne avro' bisogno.

Loano sarà sempre nel mio cuore, il Pool resterà sempre la mia seconda famiglia e tornerò a salutare tutti ogni qual volta sarà possibile.
Belin!!! Come al solito mi son dilungato e sono in ritardo...
Rischio di perdere il "treno" ed a Jesi mi aspettano!!!
Arrivederci. 





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