martedì 18 gennaio 2011

Flo's Corner: A tu per tu con Marco Prati.

Ecco alcuni indizi facili facili per individuare il protagonista di questo Flo’s corner.

1) E’ un sergente di ferro ammorbidito. O almeno, questo è quanto afferma lui.

2) E’ nato il 27 giugno 1963, molto vicino ad un campo da basket. Però se fosse nato d’inverno, avrebbe avuto come compagna di culla una mazza da baseball.

3) Il soggiorno di casa sua assomiglia ad una sala della Nasa: da lì comanda 4 parabole orientabili per coprire tutti le partite e i telefilm (in lingua originale, of course) del mondo 24 ore su 24.

4) Ha un’incredibile collezione di fumetti, soprattutto americani, catalogati e posizionati in maniera impeccabile. Da non toccare nel modo più assoluto.

Chi è? Marco Prati, l’allenatore dei giovani virgulti pooliani dell’Under 17 e dell’Under 15.

La sua carriera cestistica, dopo qualche scorribanda nel mondo del baseball (“ho fatto qualche partita, ma senza neppure fare un allenamento") per dovere di figlio, parte come giocatore di minibasket nel Cap Genova. Verso i 14 anni inizia ad arbitrare e nel frattempo frequenta un corso da istruttore MB. In versione coach, scalda le panchine di: Cmb Foce, Athletic, D.Bosco, Cogoleto e, da otto anni (sempre a quanto riferisce lui, seppur in modo dubbioso), Pool.

Per strappare una specie di intervista, lo blocco (telefonicamente parlando) all’uscita del suo garage, in procinto di dirigersi verso Loano.

Ed ecco uscire fuori il Prati che non ti aspetti. Temo infatti che mi risponda a monosillabi o facendomi a sua volta delle domande. Invece, il coach si dimostra disponibile, loquace al punto giusto, simpatico. In poche parole: ‘quasi’ normale e metto il quasi perché rimane in lui una sorta di misoginia che mi riesce difficile buttare giù….:-)

Che lavoro fai?

“Consulente informatico. Ciò consente di gestirmi l’orario e rende compatibile gli impegni cestistici”

E’ vero che hai giocato insieme al presidente Dellacasa?

“Sì, per due o tre anni”.

A proposito di giochi, mi dicono che tu sia un patito di giochi da tavolo.

“Verissimo. Un tempo prediligevo il bridge, poi sono passato ai giochi di società. Riesco a coinvolgere (o costringere, boh, ndr) anche i ragazzi quando andiamo a giocare in trasferta. Ora va di moda il Bang”.

Evito di chiedergli come funzioni e ritorno al basket. Come allenatore, informatori affidabili affermano che sei super competente, ma poco duttile.

“Un tempo ero rigido con gli altri e con me stesso. Ora molto meno, lo giuro”.

Al Pool hai allenato per anni la prima squadra, ora guidi le giovanili. Cosa preferisci?

“Con i seniores c’è di bello che le partite non sono quasi mai scontate, c’è più equilibrio tra le due formazioni i campo. Con i giovani, spesso il risultato si sa già in partenza. Ma per il mio modo di fare, che punta alla costruzione di un atleta e alla sua crescita, preferisco guidare una formazione giovanile”.

Alleneresti mai una squadra femminile? (dopo aver fatto la domanda, mi pento subito perché in effetti la risposta la conosco già…..)

“Assolutamente no. Per una questione di gravità. Il basket femminile è un altro sport”.

Ti è mai capitato di allenare dei talenti?. E se sì, chi ha fatto più strada?

“Sì, certo. Talenti fisici o mentali o tecnici, magari tutti e tre. Cito Moreno, Benedusi e Bedini”.

Una frase che ripeti spesso ai tuoi ragazzi?

“Non posso dirla….”

Come sei in panchina?

“Abbastanza tranquillo e distaccato e questo può essere sia un pregio, sia un difetto. Ma dirò di più: se gli avversari giocano meglio, faccio il tifo per loro!!!”

Ecco lì, il Marco Prati sarcastico che nel tempo (e a debita distanza…..) ho imparato a conoscere.

PS per chi conosce poco Prati: non provate ad offrirgli del pesce. Non si sa mai come potrebbe reagire. Se invece volete corromperlo, regalategli 10 kg di carne buona. O meglio, cucinategliela. Vi sarà riconoscente a lungo.

PS per Prati: le informazioni ‘strettamente riservate’ che ho avuto su di te, mi sono arrivate da persone a te molto vicine. Vatti a fidare degli amici!!!


2 commenti:

  1. Rivendico il copyright della foto degli intoccabili !!!!!

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  2. mannaggia, io con marco ho arbitrato, allenato e...mangiato. Ha la mia stima assoluta.
    Sul personaggio, possiamo parlarne anche delle leggende metropolitane,(tutte rigorosamente in slang originale), la persona e' di onesta' intellettuale con la capacita' di sinteticamente mandarti a stendere senza alzare la voce.
    Sensibilmente difforme il nostro giudizio sul basket femmninile anche con le oggettive differenze fisiche.
    Questo per doverosa informazione e per non farlo pensare, come talvolta gli capita, di essere perfetto.
    Forza Marco!
    enzo franceri

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